Quel che sta accadendo esige un momento di pausa e riflessione. Innanzitutto per le vittime. Poi per i danni, enormi: alle famiglie, all'economia, al patrimonio artistico.
Ma il terremoto va oltre, assume un valore metaforico: tutto il nostro Paese è terremotato.
L'impulso forte e nobile a resistere, sgomberare, ricostruire si estenda dallo specifico della catastrofe alla globalità delle miserie, delle brutture, delle miopie, delle malefedi che profondamente infestano ogni aspetto del nostro vivere civile.
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