
Premetto, non è che associo Massimo D’Alema alla nausea, ma è tutto quello che gli è successo attorno negli ultimi giorni che mi è parso un disgustoso Deja vu. Ho letto i giornali, ho visto i dibattiti televisivi,e mi è davvero parso che la sua lotta contro Matteo Renzi, vissuta alla stregua di una guerra santa, mi ricordi quei giorni bui dove parlando di politica sentivi molte persone risponderti: no ma guarda, non ho mai letto nessun programma, non conosco i candidati, ma io Silvio non lo voterò mai!
Non penso di esagerare, è che tralasciando le opinioni personali sul provare o non provare simpatia per una persona, il dibattito interno Renzi D’Alema sta prendendo
il posto del confronto delle primarie. Primarie dove i candidati, tutti di sinistra, vengono eletti in funzione dei loro ideali, delle loro idee, dei loro progetti, dei loro sogni.
il posto del confronto delle primarie. Primarie dove i candidati, tutti di sinistra, vengono eletti in funzione dei loro ideali, delle loro idee, dei loro progetti, dei loro sogni.
Massimo D’Alema è stato un pezzo di storia del paese, la sua corrente di pensiero ha cambiato la natura della sinistra italiana, di questo bisogna dargli atto. Ma nella sua disputa con Matteo Renzi rappresenta l’immagine di politica anacronistica che vede nelle elezioni uno scontro antropologico. Prima era berlusconiani vs anti-berlusconiani, oggi è rottamatori vs non-rottamatori. Dietro alla rottamazione del candidato Matteo Renzi c’è molto di più. Non è un capriccio non vederti più in parlamento, è molto di più. E affermare che la candidatura sarà compito del partito deciderla è da vigliacchi, vuol dire passare la “patata bollente”, per non parlare poi dell’ultimo scoop: se Bersani vince, non mi ricandido, ma cos’è una contrattazione ?!
Penso invece che Bersani preferirebbe dedicarsi anima e corpo alla campagna elettorale piuttosto che rispondere ogni due secondi su cosa pensa di fare .
Signor Massimo D’Alema, le consiglio quindi di fare un passo indietro come Veltroni, forse dati i vostri trascorsi non andrete in barca a vela insieme, ma aiuterebbe il paese a cambiare il suo modo di far politica, con buona pace dei 600 che hanno firmato su L’Unità.
Michele Rocca
3 commenti:
Sulle prime mi sono indignato: insomma basta far circolare questa immagine truculenta che lo stesso Renzi, peraltro, ha sconfessato. Anche questo titolo sparato, che paragona Massimo D'Alema addirittura a un agente segreto da fumetto di lusso. Un po' di rispetto, diamine! Ma poi mi sono vinto (volevo scappare) ed ho letto il testo. In fondo quanto afferma Michele è giusto: le Primarie non sono una guerra santa e nemmeno una guerra per bande l'una contro l'altra armate. Sono, e devono essere, una civilissima battaglia condotta se possibile con lealtà, alla fine della quale torneremo tutti a lavorare insieme. Viva le Primarie!
Chiedo scusa, non mi sono firmato:
Filippo
Grazie Filippo per aver superato le prime righe, purtroppo non ce la faccio ad iniziare un pezzo con qualche considerazione surreale...ma il succo è quello che dici tu: la necessità di una battaglia leale
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