Ora che tutto è finito, le Primarie iniziano solo ora.
Perché è questa la fase più difficile: dopo lo scontro, dopo le asprezze, la
ricomposizione. Ci è dispiaciuto vedere contrapposizioni così forti, così
emotive anche fra persone che si conoscono e si stimano da anni: solo perché
appoggiavano candidati diversi. Ci è dispiaciuto ascoltare, a volte, discorsi
lontani dal ragionamento e prossimi alla demonizzazione. Tutto ciò è anche
plausibile quando la competizione è vera, quando c'è passione in quello che si
crede e si fa. Ma la logica più alta delle Primarie, lo sconfitto ha già dato
segno di averla capita, è che appena raggiunto il risultato si riscopre
finalmente di essere, tutti insieme, un'unica inscindibile realtà.
Perché queste Primarie fossero una cosa seria è stato messo a punto un sistema complesso, a volte macchinoso, con regole a volte discutibili, con meccanismi non del tutto oliati. Forse non si è avuto abbastanza coraggio, forse mancava l'esperienza, non certo la volontà. Ma ora che l'esperienza l'abbiamo, è nostro desiderio farla fruttare. Per avere, in futuro, Primarie ancor più belle, democratiche, attrattive, efficienti.
Perché queste Primarie fossero una cosa seria è stato messo a punto un sistema complesso, a volte macchinoso, con regole a volte discutibili, con meccanismi non del tutto oliati. Forse non si è avuto abbastanza coraggio, forse mancava l'esperienza, non certo la volontà. Ma ora che l'esperienza l'abbiamo, è nostro desiderio farla fruttare. Per avere, in futuro, Primarie ancor più belle, democratiche, attrattive, efficienti.
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