lunedì 15 ottobre 2012

Primarie: girone di qualificazione


La corsa alle Primarie è alle sue prime battute. Chi intende candidarsi deve sottostare ad alcune regole che sono oggetto di discussione. Per favorire un chiarimento e un confronto proponiamo una sintesi di Corrado:
Con l’assemblea nazionale del Pd, sono aumentate le possibilità per gli iscritti del Pd di candidarsi alle primarie. Sono due le fasi previste.
1) La prima, riguarda la partecipazione alle primarie di coalizione di iscritti al Pd, in deroga transitoria alla norma statutaria, che prevede si candidi solo il segretario.
Per questo, l'assemblea nazionale ha deliberato che "eventuali altre candidature di iscritti al PD - oltre a quella del Segretario nazionale - devono essere presentate alla Presidenza dell'Assemblea Nazionale. Tali candidature devono essere sottoscritte da almeno il 10% dei componenti dell'Assemblea o da almeno 3% del numero degli iscritti regolarmente registrati nell'anagrafe del 2011” Attenzione: il 10% dei componenti sono in alternativa, e non complementari al 3% degli iscritti. O l’uno, o l’altro. A questo scopo, sono stati messi a disposizione dei candidati gli elenchi
degli iscritti del Pd. PER APPROFONDIRE
2)  La seconda fase riguarda tutti i candidati della coalizione, del Pd e non (quindi anche Vendola, Tabacci, ecc), e lo stesso Bersani. Il regolamento approvato dalla coalizione prevede che "Per essere ammessi alle primarie, i candidati devono depositare, entro il 25 ottobre, almeno 20.000 firme di sottoscrittori che contestualmente si dichiarino elettori del centrosinistra, di cui non più di 2000 in ogni Regione, secondo le modalità  stabilite dal Collegio dei Garanti". Una regola che non discrimina nessuno e che vale per tutti. PER APPROFONDIRE
Alcune considerazioni.
La prima è che si tratta di
candidature al governo del Paese. I requisiti sono meno restrittivi di quelli dei comuni dove si sono svolte primarie per i sindaci. Fa eccezione il caso di Milano, dove la candidatura di Boeri per il Pd è stata decisa dalla direzione e ratificata dall’assemblea dei
circoli. Onida si è candidato successivamente raccogliendo, come gli altri candidati, le firme richieste dal regolamento di coalizione.
La seconda riguarda la questione di genere. Penso che in politica vi sia una fase di semina e una di raccolta. Anche per questo sosterrò Bersani, per raccogliere il lavoro del Pd che ha guidato in questi anni, e che ha prodotto una proposta di progetto per l’Italia.Per lo stesso motivo, ritengo più deboli le altre candidature, che quel percorso non hanno invece guidato.
Sarebbe invece molto interessante se affrontassimo al più presto il tema di avere un futuro segretario del Pd donna. Per quando sarà il momento.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Era logico, a mio vedere, che nel secondo regolamento si parlasse di requisiti necessari per aspiranti candidati "non PD" ed è comunque evidente che il candidato medio PD (Laura Puppato) ha accesso più semplice all'Assemblea Nazionale che non a 2.000 elettori auto-dichiarati di sinistra in 10 Regioni e in 10 giorni (una Regione al giorno, senza poter contare su Circoli o Sezioni su tutto il territorio nazionale).
Sembra davvero che si voglia lasciare a casa i "piccoli" che, è vero, possono essere solo - o anche - in cerca di visibilità, ma che, come nel caso di Laura Puppato, rappresentano una minoranza sfavorita - nel caso, le donne - che noi abbiamo la missione primaria di difendere (e che, diciamolo, non rappresentano un pericolo, e forse nemmeno un disturbo). Altro che quote rosa!
Voterò Bersani, certo e convinto, ma credo (e credo lo creda Bersani) che le Primarie siano un'occasione di democrazia – comunque.
Maurizio Lagomarsino

Anonimo ha detto...

Credo, pur dando atto a Bersani di essersi messo in gioco, che bisognasse rispettare quanto era nello statuto. Perchè o la segreteria del PD ha una sua linea che è portata avanti anche se non da tutti condivisa e allora esiste UN partito, altrimenti il PD è un INSIEME di partitini.
Quando in un incontro internazionale dove vengono prese decisive decisioni un Paese si presenta con due o più suoi rappresentanti?
Il rappresentante viene scelto prima nel Paese e se non ha anche la delega alle decisioni, la decisione finale verrà presa in conformità alle regole del Paese.

giancarlo

Sillycows ha detto...

Puppato ce l'ha fatta, pescando voti all'Assemblea Nazionale. Ora viene il secondo round, per lei più difficile.Ma forse la solidarietà femminile le darà una mano. Domanda: se Puppato resta in lizza, come cambia lo scenario?

c.ang. ha detto...

Nella prima fase, quella dei caandidati del Pd, si trattava di raccogliere meno di 100 adesioni nell'assemblea nazionale (come hanno fatto sia Renzi, che Puppato) oppure 18.000 adesioni di iscritti che, suddivisi in 20 regioni italiane, diventano meno di mille iscritti per regione.
Nella seconda fase, quella della coalizione, si tratta ora di raccogliere 20.000 firme in tutta Italia di elettori che, suddividendole eventualmente per 10 regioni (cioè la metà), fanno 2000 firme da raccogliere in Lombardia. Cioè grosso modo 1000 firme da raccogliere a Milano. A mio parere un traguardo possibile per chiunque si ritiega rappresentativo al punto da candidarsi a governare il Paese.
Corrado